Natalia tra Papi e Cardinali
Entriamo nello
studio di una giovane e grande artista russa, di
religione ortodossa, ma diventata famosa nel mondo con i
suoi ritratti degli alti prelati cattolici
22/01/2010
Di Renzo Allegri
Foto di Nicola Allegri
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La pittrice Natalia Tsarkova
nel suo studio a Roma.. |
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Natalia Tsarkova tra i ritratti di Papa Benedetto XVI e quello di Giovanni Paolo II. Sullo sfondo, il ritratto di Giovanni Paolo I |
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Natalia Tsarkova sta ultimando il ritratto del cardinale Raffaele Farina |
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Natalia Tsarkova in visita privata da Giovanni Paolo II. Di Papa Wojtyla ha eseguito cinque ritratti. |
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Natalia Tsarkova a colloquio con Benedetto XVI, che si congratula con lei per il ritratto che l’artista ha eseguito. |
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E’ minuta e fragile
come una
adolescente. E anche
timida. Però, lo
sguardo fermo,
indagatore,
profondo, attento,
racconta di un mondo
immenso e
inaccessibile.
Si chiama Natalia
Tsarkova. Nome russo
perché lei è nata a
Mosca, nell’Unione
Sovietica, sotto il
Regime comunista,
una quarantina di
anni fa. Ma nome che
ormai ha varcato i
confini russi per la
fama conquistata
come straordinaria
pittrice con opere
sempre più
apprezzate e
presenti in grandi
musei e collezioni
private.
<<Ho studiato
molto per diventare
pittrice, ma non ho
mai pensato alla
carriera e tanto
meno alla fama>>,
dice.<<Studiavo
perché mi piaceva
dipingere. Era come
un bisogno fisico. E
anche spirituale,
indispensabile per
la mia esistenza. Ma
mai avrei potuto
immaginare ciò che
sto vivendo da ormai
quindici anni. Una
intensa attività di
pittrice qui a Roma,
la città eterna,
dove sono vissuti ed
hanno lavorato i
sommi artisti,
Leonardo, Raffaello,
Michelangelo, il
Caravaggio e tanti
altri. E soprattutto
mai avrei potuto
neppure lontanamente
pensare che, avrei
preso il posto di
qualcuno di loro nel
fare i ritratti dei
Papi del nostro
tempo e di essere
considerata la
“ritrattista
ufficiale dei Papi”>>.
Sorride. Ma solo un
attimo. Poi
ridiventa seria.
Forse pensa che io
possa giudicare
esagerata la sua
ultima frase. Essere
considerati
ritrattisti
ufficiali dei Papi,
infatti, è un onore
immenso che comporta
anche un prestigio
artistico
straordinario. Ma
questa giovane
artista russa, di
religione ortodossa,
si è guadagnata
“oggettivamente” il
prestigioso titolo,
avendo realizzato i
ritratti “ufficiali”
degli ultimi tre
Papi: Giovanni Paolo
I, Giovanni Paolo II
e Benedetto XVI.
Ritratti che si
trovano nelle
collezioni dei Musei
vaticani.
Da alcuni anni vive
e lavora a Roma, in
un palazzo nei
pressi del Vaticano.
<<Dalla finestra
del mio studio>>,
dice <<vedo dove
abita il Papa.
All’alba, quando mi
alzo presto e la
luce è ancora
incerta, il
paesaggio che posso
contemplare è
estremamente
suggestivo>>.
L’ingresso
dell’appartamento è
costituito da un
lungo corridoio, che
ha le due pareti
tappezzate di
quadri, e sembra di
essere in una
galleria d’arte.
Quadri piccoli,
grandi, grandissimi
e si resta senza
fiato ad osservare
quei personaggi
creati dai suoi
pennelli.
La pittura di questa
artista è
sorprendente. Ogni
quadro palesa una
tecnica eccezionale,
un dominio della
prospettiva, della
materia, del colore
sbalorditivi. E uno
stile tutto
personale, dinamico,
ricco di simbolismi,
come lo erano i
dipinti dei grandi
autori del
Rinascimento. Alla
sua ancor giovane
età, Natalia
Tsarkova ha già
prodotto una mole di
quadri straordinari
da essersi
assicurato un posto
fisso nella storia
della pittura.
In fondo al lungo
corridoio, in una
ampia stanza, si
trovano le grandi
tele che la pittrice
ha dedicato ai Papi
e ai cardinali.
Alcune sono copie di
quadri che si
trovano nei musei,
altre originali che
devono ancora essere
ritoccate e alcune
abbozzi in via di
sviluppo.
<<Questa serie di
quadri dedicata alle
personalità del
Vaticano è
cominciata con
Giovanni Paolo II,
nel 1998>>,
racconta. <<Alcune
personalità che mi
conoscevano e che
avevano conoscenze
in Vaticano,
parlarono di me e
della mia arte. Di
Giovanni Paolo II
erano stati già
eseguiti numerosi
ritratti. Ma sembra
che nessuno
soddisfacesse
completamente i
responsabili della
Curia di quel
settore.
Commissionarono
perciò anche a me un
ritratto.>>
<<Non mi
aspettavo una
richiesta del
genere. Mi emozionai
molto. Avevo ed ho
una grandissima
ammirazione per il
Papa polacco. Nel
1991, durante un
viaggio-premio a
Roma insieme ai miei
compagni di
Accademia, fummo
ricevuti in udienza
da Papa Wojtyla, e
rimasi affascinata
dal suo aspetto e
dal calore
carismatico che
emanava la sua
persona. Ora quell’incarico
mi avvicinava a lui.
Lavorai
accanitamente,
consultando filmati
e riprese televisive
e andando alle
udienze dove potevo
vedere il Papa da
vicino e prendere
appunti. Leggevo i
suoi libri, i suoi
discorsi per cercare
di entrare nel suo
spirito, nella sua
anima e trasmetterne
un riflesso
all’immagine che
stavo costruendo
sulla tela .
Ho dedicato a
quel ritratto quasi
due anni. Nel 2000,
in occasione
dell’ottantesimo
compleanno di
Giovanni Paolo II,
il dipinto era
pronto. Una grande
tela di 120X180
centimetri. Giovanni
Paolo II, con le
vesti papali, il
pastorale tenuto con
le due mani, come
faceva lui, e sullo
sfondo la basilica
di San Pietro.>>
<<Ebbi l’onore di
una udienza privata,
nel corso della
quale presentai al
Papa il dipinto.
Giovanni Paolo II
rimase molto
contento. Gli
illustrai alcuni
dettagli. Nei miei
ritratti non mi
limito mai alla
figura del
personaggio.
Aggiungo tanti
piccoli particolari,
oggetti, scritte,
simboli che, intorno
al protagonista,
costituiscono un
ampio discorso
illustrativo della
sua personalità e
del suo lavoro. Nel
quadro di Giovanni
Paolo II, la
Basilica di San
Pietro che sta sullo
sfondo ha una delle
porte sulla facciata
illuminata: è la
porta Santa, che
richiama il Grande
Giubileo del 2000.
Nel riflesso del
bastone, all’altezza
del cuore, si
intravede l’immagine
della Madonna con il
bambino Gesù, a
ricordare la grande
devozione che
Wojtyla ebbe sempre
per Maria. E Il papa
era felice di
scoprire. attraverso
la mia
conversazione.
questi piccoli
segreti. Mi disse in
russo: ”Continua
così. Evviva l’arte
russa”.
<<Il quadro piacque
molto anche ai
responsabili
Vaticani, ebbi
subito altre
commissioni e iniziò
così la mia intensa
attività con Papi e
Cardinali>>.
L’anno più fortunato
della carriera di
Natalia Tsarkova fu
probabilmente il
2004. In quell’anno,
la Sovrintendenza ai
Beni Culturali del
Comune di Roma in
collaborazione con
il Centro Europeo
per il Turismo,
Cultura e
Spettacolo, stava
preparando una
mostra che sarebbe
diventata un evento
culturale tra i più
prestigiosi. Si
intitolava “Papi in
posa. Dal
Rinascimento a
Giovanni Paolo II”.
Lo scopo era di
presentare tutta una
serie di ritratti
dei Pontefici più
importanti dal
Sedicesimo secolo ai
nostri giorni,
eseguiti da celebri
artisti.. E per
Giovanni Paolo II,
anche se in Vaticano
vi erano numerosi
suoi ritratti, la
commissione
artistica della
mostra scelse quello
di Natalia Tsarkova.
Anzi, furono
talmente entusiasti
di quel suo lavoro,
che le
commissionarono
anche un ritratto di
Giovanni Paolo I.
Per la giovane
pittrice russa
iniziò una avventura
professionale che le
diede una visibilità
mondiale.
La mostra “Papi in
posa”, infatti,
allestita a Palazzo
Braschi, sede del
Museo di Roma, ebbe
un grandissimo
successo. Fu
visitata da un
eccezionale numero
di persone. I
giornali scrissero
che era “una delle
più importanti
mostre di
ritrattistica mai
realizzate”.
Impressionava non
solo per la qualità
delle opere esposte,
ma anche per la
quantità dei dipinti
e delle sculture,
capolavori
provenienti da
grandi musei come
gli Uffizi, il
Louvre, i Musei
Vaticani, e da
importanti
collezioni private.
C’erano opere dei
massimi artisti
europei degli ultimi
cinque secoli:
Raffaello,
Sebastiano del
Piombo, Tiziano,
Pisanello, Scipione,
Pulzone, Caravaggio,
Bernini, Algardi,
Velázquez, Baciccio,
Maratta, Batoni,
Mengs, Canova, Manzù,
Messina eccetera. E
tra quei colossi,
anche lei, Natalia
Tsarkova, unica
artista vivente.
La mostra rimase a
Palazzo Braschi dal
30 Novembre 2004 al
13 Febbraio 2005.
Alla fine del 2005,
fu portata negli
Stati Uniti, al
“John Paul II” del
“Cultural Center di
Washington”, dove
rimase dal 16
ottobre 2005 al 30
marzo 2006, e in sei
mesi ha avuto un
milione di
visitatori. Sulla
mostra venne anche
realizzato un libro
d’arte, pubblicato
da Gangemi Editore,
in edizione italiana
e inglese, 224
pagine con 78 tavole
a colori e 64 in
bianco e nero, libro
che continua ad
essere diffuso
dando, a Natalia
Tsarkova, presente
con i suoi due
quadri tra i
capolavori dei
massimi pittori del
mondo, un prestigio
incalcolabile.
Era evidente che,
dopo eventi del
genere, le venisse
ufficialmente dato
il titolo di
“ritrattista dei
Papi”. Così, nel
2007, lei fu quasi
costretta dal
destino a realizzare
anche il ritratto di
Benedetto XVI. <<Mi
era stato
commissionato subito
dopo l’elezione di
Papa Ratzinger>>,
dice Natalia <<ma
non trovavo mai il
tempo per
realizzarlo. Anche
in questo caso ho
lavorato molto. Il
quadro è denso di
significati.
Benedetto XVI è
seduto sul trono
papale che fu di
Leone XIII, e che
per suo volere era
stato da poco
restaurato. Indossa
paramenti antichi.
Alle spalle, la
colomba, simbolo
dello Spirito Santo,
che illumina il capo
del Pontefice
teologo e sui
braccioli del trono
immagine di angeli.
Predomina il colore
rosso, simbolo
dell’amore, tema
caro a Papa
Ratzinger. Sullo
sfondo richiami
della città eterna.
Il ritratto è
piaciuto molto a
Benedetto XVI, e si
trova anche questo
nella collezione dei
Musei Vaticani>>.
Ma insieme ai Papi,
Natalia ha eseguito
i ritratti di
diversi cardinali.
Finora sono sette
quelli ultimati, e
sono quelli dei
cardinali Jeorge
Mejia, Paul Poupard,
Andrea Cordero Lanza
di Montezemolo,
Edmund Casimir Szoka,
Jan Pieter Scotte,
Jean Louis Tauran,
Raffaele Farina. Ma
sono in programma i
ritratti del
cardinale Tarcisio
Bertone, il
Segretario di Stato
del Vaticano, del
Cardinale Leonardo
Sandri e dell’ex
segretario di
Giovanni Paolo II,
Stanislaw Dziwisz,
ora cardinale di
Cracovia.
Renzo Allegri
WEBITALYNEWS
Registrazione Tribunale di Aosta
N° 01/05 del 21 Gennaio 2005
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Direttore editoriale Marco
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Iscrizione R.O.C. n° 16223 del
25 Ottobre 2007 |