L’incredibile e
commovente storia della
festa di Nostra Signora
delle Grazie che ogni
anno, nella prima
domenica di maggio, si
celebra a Nettuno. Un
evento denso di
straordinari significati
religiosi ed ecumenici
La Madonna che unisce
Cattolici e Anglicani
27 Aprile 2009
Di Renzo Allegri
Statua
lignea della Madonna che,
con il titolo di “Nostra
Signora della Grazie”, si
venera a Nettuno ed è
patrona della città. La
festa si celebra la prima
domenica di maggio. |
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Alcuni
rappresentanti della
“Confraternita di Nostra
signora delle Grazie”, nei
loro antichi costumi. Al
centro Mario Mazzanti, il
priore della Confraternità,
intervistato in questo
articolo. |
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Alcuni rappresentanti della
comunità anglicana di
Ipswich, la cittadina
inglese dove la statua di
“Nostra Signora delle
Grazie” fu venerata dal 1182
al 1550. Tra essi, due
vescovi anglicani. |
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Il
Santuario di Nettuno
dedicato a “Nostra Signora
della Grazie”. In questo
santuario si trova anche il
corpo di Santa Maria Goretti.. |
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La chiesa
anglicana di Ipswich, dove
si trova una copia della
statua miracolosa di “Nostra
Signora delle Grazie”. |
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Un’immagine della
processione che ogni anno,
la prima domenica di maggio,
si tiene a Nettuno con la
statua miracolosa di “Nostra
Signora della Grazie”. |
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Nettuno e Ipswich, due
cittadine sul mare.
Nettuno, 50 mila
abitanti, si trova a 60
chilometri da Roma, sul
litorale laziale,
bagnata dalle acque del
mar Tirreno; Ipswich,
cittadina inglese, 120
mila abitanti, a due ore
da Londra nella contea
del Suffolk, è bagnata
dalle acque del Mare del
Nord. Cattolica la
popolazione di Nettuno;
anglicana, quella di
Ipswich: ma tutte e due
contrassegnate da una
profonda devozione per
la Madonna, invocata con
lo stesso titolo,
“Nostra Signora delle
Grazie”, e raffigurata
in una statua lignea che
risale al 1182, e che
fino al 1538 è stata
venerata in un
bellissimo santuario a
Ipswich e poi è
misteriosamente arrivata
a Nettuno.
Una vicenda
affascinante,
straordinaria,
commovente, che
compendia in sè stessa
dolorose vicende
storiche di divisioni,
scismi, odi,
persecuzioni, ma che,
soprattutto in questi
ultimi anni, è diventata
una storia di amore, di
riappacificazione, di
vitalità religiosa,
intrisa di un forte
desiderio di unità tra
cattolici e anglicani.
<<Qui a Nettuno, la
Madonna, invocata con il
titolo di “Nostra
Signora delle Grazie”, è
amata e venerata,
proprio da tutti>>, dice
il signor Mario Mazzanti,
priore della
Confraternita di Nostra
Signora delle Grazie di
Nettuno. <<La prima
domenica di maggio ne
celebriamo la festa, che
è la più grande e la più
sentita festa religiosa
della nostra città>>.
Le confraternite sono
associazioni pubbliche
di fedeli della Chiesa
Cattolica che affondano
le loro radici in
antiche tradizioni e che
sono disciplinate dai
vari canoni del Codice
di Diritto Canonico.
Sorgono con lo scopo di
incrementare il culto
pubblico, fare opere di
carità, di penitenza, di
catechesi e anche per
organizzare
manifestazioni
culturali. <<La nostra
Confraternita>>, spiega
Mario Mazzanti <<si
dedica al culto della
Madonna Nostra Signora
delle Grazie, che è
patrona di Nettuno.
Attualmente siamo in
circa 300 iscritti: 180
confratelli e 120
consorelle, in
rappresentanza di tutte
le famiglie della città.
E’ nostro compito
organizzare, in
collaborazione con le
autorità ecclesiastiche,
tutte le manifestazioni
riguardanti “Nostra
Signora”, in particolare
l’annuale festa di
maggio. In questi giorni
siamo alla vigilia
ormai, e quindi in pieno
fermento>>.
<<Qual è>>, domandiamo a
Mario Mazzanti
<<l’origine di questa
festa dedicata alla
Madonna e così sentita a
Nettuno?>>
<<L’origine è legata a
una statua lignea
arrivata misteriosamente
nella nostra città nel
1550, proveniente
dall’Inghilterra.
<<Come ho detto, “Nostra
Signora delle Grazie” è
raffigurata da una
statua in legno che
conserviamo nel
Santuario della nostra
città, Per oltre
quattrocento anni,
quella statua era stata
venerata in un santuario
a Ipswich, in
Inghilterra. La Madonna
era invocata con il
titolo di “Our Lady of
Grace”, cioè “Nostra
signora delle Grazie”.
Nel secolo Sedicesimo ci
fu in quella nazione lo
scisma, la rottura dei
rapporti tra la Chiesa
cattolica e lo Stato
inglese, voluta da
Enrico VIII che regnò
dal 1509 al 1547.
<<La ragione della
rottura, come è noto,
era costituita dal fatto
che Enrico voleva
divorziare dalla prima
moglie, Caterina
d’Aragona, per sposare
Anna Bolena. Il Papa non
gli concesse
l’annullamento del primo
matrimonio ed Enrico
proclamò la separazione
della Chiesa
d'Inghilterra dalla
Chiesa Cattolica. Dopo
il divorzio, sposò Anna
Bolena e si fece
proclamare dal
parlamento capo della
Chiesa Anglicana. Dopo
Anna Bolena, sposò altre
quattro donne e sfogò il
suo odio per la Chiesa
di Roma con una feroce
persecuzione di coloro
che continuavano a
proclamarsi cattolici.
Confiscò i beni di tutti
i conventi e i
monasteri, fece
incendiare le chiese
cattoliche, fece
bruciare statue,
dipinti, libri, tutto
quello che richiamava
alla Chiesa Cattolica di
Roma. La persecuzione
continuò anche dopo la
morte di Enrico VIII,
anzi divenne più acuta
sotto il successore,
Edorardo VI.
<<Anche la statua della
“Our Lady of Grace” di
Ipswich doveva essere
bruciata. Il santuario,
dove era venerata, fu
distrutto nel 1538 da
Thomas Cromwell,
cancelliere dello
Scacchiere e consigliere
nero di Enrico VIII. Ma
Cromwell volle salvare
la statua miracolosa
della Madonna e la
nascose in una cappella
privata di sua proprietà
a Londra. E quando la
violenza distruttrice si
intensificò sotto
Edoardo VI, alcuni pii
marinai, temendo che la
statua della Madonna
venisse scoperta e
distrutta, decisero di
sottrarla dalla casa di
Cromwell per portarla in
salvo in Italia.
<<La statua venne
imbarcata in gran
segreto su una nave che
doveva raggiungere
Napoli. Ma giunta nel
Mar Tirreno, la nave fu
coinvolta in una
terrificante tempesta e
trovò scampo riparando
nell’insenatura tra
Anzio e Nettuno. Passata
la tempesta, i marinai
decisero di riprendere
il largo, ma appena
fuori dell’insenatura
del golfo, il mare si
gonfiò di nuovo, le onde
divennero gigantesche e
ricacciavano la nave
nell’insenatura. I
marinai tentarono più
volte di proseguire il
viaggio, ma inutilmente.
Ad un ennesimo
tentativo, la nave fu
rovesciata. I marinai,
in balia di quelle onde
violente, erano perduti,
ma con loro incredibile
meraviglia, si
ritrovarono a riva,
tutti incolumi e si
chiedevano come mai
poteva essere accaduto.
Si ricordarono dalla
statua della Madonna che
avevano a bordo e si
convinsero che era stata
la Vergine miracolosa a
salvarli. E riflettendo
sul fatto che le onde
diventavano gigantesche
proprio quando la nave
tentava di lasciare
l’insenatura, conclusero
che la Madonna voleva
restare a Nettuno.
<<Lì vicino al luogo
dove avevano trovato
scampo, c’era una
chiesetta. I marinai
parlarono con la gente,
raccontarono la storia
della statua di “Nostra
Signora delle Grazie”
che avevano sulla nave,
e dissero che forse la
Madonna voleva restare a
con loro. La popolazione
ne fu felice, La statua
venne sbarcata e portata
in processione nella
vicina chiesetta. Subito
il mare si calmò e i
marinai inglesi poterono
finalmente riprendere il
loro viaggio verso
Napoli.
<<La statua incontrò
subito la devozione
della gente, che
continuò a invocarla con
il titolo di “Our Lady
of Grace”, tradotto in
“Nostra Signora delle
Grazie”. Devozione che
andò via via aumentando
e nel 1854, anno del
dogma dell’Immacolata
Concezione, Papa Pio IX
proclamò “Nostra Signora
delle Grazie” patrona di
Nettuno. Nel 1914 venne
costruito un nuovo
grande santuario e la
statua miracolosa fu
collocata sull’altare
maggiore. In seguito in
una cappella laterale fu
portato anche il corpo
di Maria Goretti, una
ragazza di Nettuno,
uccisa a 12 da uno
stupratore e proclamata
santa da Pio XII nel
1950>>.
Ci sono documenti validi
che dimostrano come la
statua di “Nostra
Signora delle Grazie”
che si venera a Nettuno
sia proprio quella che
fino al 1550 era in
Inghilterra?
<<Lungo il corso dei
secoli sono state fatte
varie ricerche storiche
e sono venuti alla luce
diversi documenti. In
tempo recenti, uno
studioso ha trovato
informazioni importanti
in alcuni manoscritti
conservati nella
Biblioteca Vaticana.
Sulla scia di quei
ritrovamenti, ha fatto
delle ricerche con
relative altre
interessanti scoperte,
monsignor Vincenzo
Cerri, che era parroco
di Nettuno. Mentre in
Inghilterra, il dottor
J. Docherty di Ipswich,
ha trovato, al British
Museum di Londra, una
lettera scritta nel 1538
da un certo William
Lawrence a Thomas
Cromwell, nella quale
trovano piena conferma
le notizie tramandate
dalla tradizione
riguardo il salvataggio
della Statua da parte
prima dello stesso
Cromwell e poi di alcuni
marinai che la portarono
in Italia. Ma sulla
stessa statua, durante
un restauro compiuto nel
1959, sono state
evidenziate delle
scritte in antica e
rozza lingua inglese,
che confermano la sua
origine>>.
In Inghilterra esistono
tracce di questa statua
e del culto di cui
godeva?
<<A Ipswich la devozione
alla “Our Lady of Grace”
non è mai venuta meno.
Il Santuario dove era
conservata la statua,
portava questo titolo
fin dal 1152, quando la
statua venne scolpita.
Come ho detto, quel
santuario fu distrutto
intorno al 1538, ma la
gente ha sempre
continuato a pregare la
Madonna “Our Lady of
Grace”. La via dove
sorgeva il Santuario si
chiama ancora “Lady
Lane”, “strada della
Signora”. Nel punto
esatto dove sorgeva
l’antico Santuario è
stata posta recentemente
una statua in bronzo,
realizzata dallo
scultore Roberth M.
Mellamphy, che si è
ispirato alla nostra
immagine lignea. Sotto
la statua una targa che
dice: “Qui c’era la
Cappella di Nostra
Signora delle Grazie che
custodiva la statua in
legno di una Madonna con
un bambino. All’epoca
medievale i pellegrini
l’avevano annoverata tra
i più famosi oggetti
della reale casa. Più
tardi andò sotto la
protezione del Cardinale
Thomas Work. E’ stata
chiusa per ordine del re
Enrico VIII nel 1938. La
statua portata a Londra
per essere bruciata è
stata salvata da marinai
e portata a Nettuno in
Italia dove risiede in
una grande chiesa”>>.
<<Voi certamente siete
in contatto con la
cittadina di Ipswich>>.
<<Siamo in contatto,
siamo andati varie volte
a vedere quei luoghi e
abbiamo fatto anche di
più. In accordo con la
popolazione di Ipswich
abbiamo dato vita a una
iniziativa straordinaria
che, nel nome di “Nostra
Signora della Grazie”,
mira ad avvicinare
sempre più le due
Chiese, quella Cattolica
e quella Anglicana,
nella speranza che si
giunga un giorno alla
riunione come prima
dello scisma. I primi
contatti risalgono a
molti anni fa, quando
monsignor Cerri fece le
ricerche storiche in
collaborazione con il
dottor J. Docherty di
Ipswich. Nel 1975 lo
scultore inglese Roberth
M. Mellamphy, venne a
Nettuno a studiare la
statua della nostra
Signora e ne fece copia
che venne posta in una
nicchia nella chiesa
anglicana di Saint Mary
at the Elmes di Ipswich,
che comprende il
territorio dove un tempo
sorgeva il Santuario di
“Nostra Signora”. Questi
contatti andarono via
via intensificandosi
fino ad arrivare alla
formulazione di un
“gemellaggio religioso”
tra Nettuno e Ipswich.
Questa iniziativa si è
compiuta e realizzata
definitivamente
nell’agosto del 2005,
quando una delegazione
della Confraternita di
“Nostra Signora della
Grazie” di Nettuno si è
recata a Ipswich ed è
stata ospite di quella
Comunità per una
settimana. Io, come
priore della
Confraternita, guidavo
la delegazione. C’era
anche padre Padre Carlo
Fioravanti, allora
Rettore del Santuario di
Nostra Signora della
Grazie di Nettuno. E’
stata un’esperienza
indimenticabile>>.
<<Per quali motivi?>>
<<Per tutto. Per tutto
quello che abbiamo
visto, sentito, provato.
Rivedere i luoghi dove
era nata la devozione a
“Nostra Signora della
Grazie”, dove per secoli
era stata venerata
l’immagine che ora si
trova nella nostra
chiesa, conoscere la
gente anglicana che ama
la Madonna come noi,
sentire il loro grande
desiderio di ecumenismo,
condividere con loro il
sogno di tornare
fratelli nella fede,
perché siamo figli della
stessa Madre, la Madonna
Santissima, ha suscitato
emozioni veramente
indescrivibili.
<<Siamo stati accolti
dalle autorità
cittadine, con il
sindaco in testa, con
una cordialità che mai
mi sarei aspettato.
Siamo stati ospiti nelle
case di quella gente. Le
emozioni raggiunsero il
loro culmine quando,
nella chiesa anglicana
della parrocchia, alla
presenza di noi
cattolici e tanti
anglicani, Padre Carlo
ha celebrato la Messa.
Era la prima Messa
celebrata da un Prete
Cattolico Romano, in
quella chiesa anglicana
dopo lo scisma del 1538.
Bellissimo il momento
dello scambio della pace
quando le mani di
persone di religioni
diverse, si sono
incrociate in un’unica
fede. “Raccomandiamo la
comunità di Nettuno e
quella di Ipswich a
Nostra Signora delle
Grazie”, ha detto padre
Carlo. “Un solo gregge
unito nella lode del
Signore”. E anche padre
Haley Dossor, il
sacerdote anglicano
parroco della chiesa di
Saint Mary at the Elmes
di Ipswich, ha
sottolineato la
grandiosità di quel
momento, che vedeva
cattolici e anglicani
uniti in preghiera per
amore della Madonna. A
sera è stata organizzata
una processione per le
vie della città, sul
tipo di quelle che
teniamo a Nettuno a
maggio, e in ricordo di
quelle che si facevano a
Ipswich prima del 1538.
Insomma, con quel
viaggio abbiamo dato
vita a una tradizione
che da allora si è
ripetuta ogni anno. Per
la festa di “Nostra
Signora delle Grazie che
celebriamo all’inizio di
maggio, una delegazione
di anglicani di Ipswich
viene a festeggiare la
Madonna da noi. E per
quest’anno sono in
arrivo 55 anglicani di
Ipswich, guidati dal
sindaco e da due vescovi
anglicani. Alla fine di
maggio, noi, come ogni
anno, andremo a
festeggiare da loro>>
Di Renzo Allegri
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