ragazzi semplici intorno ai quali non c’era ancora
la morbosa curiosità che in seguito si è sviluppata. Padre Slavko
Barbaric, responsabile della parrocchia, mi aveva dato una guida per quella mia
inchiesta la veggente Marija Pavlovic, che aveva allora 25 anni e viveva con i
genitori a Bijakovic frazione di Medjugorje. Tutte le mattine andavo a casa di
Marija. La ragazza mi faceva il caffè e poi raccontava e io registravo. Mi ha
anche accompagnato sui luoghi delle apparizioni e degli altri fatti di cui mi
parlava. Un racconto, il suo, semplice, elementare, tranquillo, ma meditato,
denso di particolari. Ecco, per esempio, come ricordava l’inizio di quella sua
misteriosa esperienza.
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Un quadro che raffigura la
Madonna come è stata descritta dai veggenti.
Fin dall’inizio, la Vergine si è presentata
dicendo “Io sono la Regina della pace” |
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<<Quel pomeriggio, 24 giugno 1981, due mie amiche, Ivanka e Mirijana, erano
andate sulla collina del Podbrdo a pascolare le pecore. Improvvisamente, verso
le quattro del pomeriggio, videro dei lampi. Guardarono il cielo ma era limpido.
Dopo qualche attimo, ancora dei lampi, fortissimi. Alzarono di nuovo lo sguardo
verso il cielo. “Guarda, c’è la Madonna”, disse Ivanka. Mirijana si mise a
ridere, ma guardando nella direzione indicata dall’amica vide una misteriosa
immagine che emanava una luce accecante. Le due ragazze rimasero un attimo
attonite e poi fuggirono spaventate.
<<Arrivarono nella nostra contrada e raccontarono ciò
che avevano visto. Nessuno credeva. Loro insistevano e
alcuni ragazzi decisero di tornare sulla collina a
controllare.Ivanka e Mirijana li accompagnarono e la
Madonna era ancora là. Tutti la videro. Restarono fermi
per alcuni minuti e poi via di corsa, giù per la
collina, impauriti. |
<<Il loro racconto sconvolse la gente della nostra
contrada. La voce si sparse anche nelle zone vicine. Il
giorno dopo non si parlava d’altro. Nel pomeriggio,
quelli che avevano visto la misteriosa immagine,
sentirono una forza tremenda che li spingeva di nuovo
sul Podbrdo. Altre persone, genitori, fratelli, parenti
decisero di andare con loro. E vi andai anch’io.
Arrivati lassù, improvvisamente vedemmo dei lampi
fortissimi. “Ecco, anche ieri è cominciato così”, disse
la mia amica. Poi, come per incanto, sulla cima della
collina apparve una nube bianca e dentro la nube una
immagine bellissima, piena di luce.
<<La vedevo benissimo anch’io. Era molto lontana da noi,
ma la vedevo vicina, era come se guardassi con il
binocolo. Caddi in ginocchio in preda a una emozione
grandissima.
<<Seppi poi che tra tutte le persone presenti quel
giorno sul Podbrdo, solo in sei vedemmo la Madonna: Ivan
che aveva 16 anni, Iakob 10, Mirijana 16, Ivanka 15,
Vicka 17 e io che ne avevo 16. E da allora, noi sei
abbiamo continuato a vedere la Madonna tutti i giorni>>.
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Il
veggente Ivan in un’immagine scattata nel
1985, durante gli esperimenti compiuti
dall’équipe dei medici italiani. |
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Dalla misteriosa esperienza di quel lontano 24 giugno
1981, è scaturito il più eclatante evento religioso del
nostro tempo. Trent’anni di apparizioni quotidiane. La
Vergine Maria si sarebbe mostrata fisicamente ai
veggenti per quasi undicimila volta. E il fenomeno
continua.
La Chiesa, non ha mai espresso ufficialmente un suo
giudizio. Secondo il Diritto Canonico, dovrebbe essere
il vescovo locale ad esaminare il caso e a giudicarlo.
Medjugorje fa parte della diocesi di Monstar e vescovo
di quella città era, al tempo delle prime apparizioni,
monsignor Pavao Zanic. Il quale, dopo un breve
entusiasmo, divenne un avversario irriducibile di quei
fatti. Definì le apparizioni di Medjugorje “la più
grande truffa nella storia della Chiesa”. Nel 1993,
monsignor Zanic venne sostituito da monsignor Ratko
Peric, che ha tenuto e continua a tenere con foga la
stessa linea di condanna nei confronti delle apparizioni di Mejugorje,
tuttavia smentito dal cardinale Bertone
che in un libro-intervista pubblicato nel 2007 ha
dichiarato: “Le dichiarazioni del vescovo di Mostar
riflettono un’opinione personale, non sono un giudizio
definitivo e ufficiale della Chiesa”. |
Un dato curioso e sconcertante sul “caso” Medjugorje
viene dalla scienza. Questi fatti misteriosi
incuriosiscono sempre gli scienziati. Soprattutto i
medici, che restano perplessi di fronte alle
fenomenologie fisiche che in genere accompagnano
apparizioni e estasi. Gli scienziati che discutono
freddamente a tavolino di Medjugorje, si dichiarano in
genere scettici. Ma coloro che si sono recati sul posto
e hanno avuto l’opportunità di esaminare direttamente e
anche con sofisticate apparecchiature scientifiche i
veggenti, non sono di questo avviso. <<Non sappiamo che
cosa i veggenti vedono durante l’apparizione>>, affermano <<ma possiamo dire che
non mentono>>.
I veggenti di Medjugorje sono stati sottoposti a
ricerche scientifiche di ogni genere. Soprattutto nei
primi anni della loro esperienza. Nel periodo in cui fui
a Medjugorje, ho potuto consultare i risultati di quelle
ricerche e ho anche potuto parlare con diversi medici
che le avevano eseguite.
Al tempo dell’inizio delle apparizioni, la regione
Bosnia-Erzegovina faceva parte dell’Ex Jugoslavia
governata con regime comunista da Tito. La notizia delle
apparizione in un paese ateo-comunista, si diffuse
subito all’estero. Molte persone cominciarono a recarsi
a Medjugorje. La polizia fece di tutto per fermare i
pellegrini stranieri, ogni giorno sempre più numerosi,
ma senza riuscirci. Tentò con ogni mezzo di convincere i
veggenti a dichiarare di essersi inventati tutto. I
ragazzi furono sottoposti a lunghi interrogatori
intimidatori, rinchiusi in prigione. Ma inutilmente.
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Riprese
con le telecamere da parte dei medici
italiani nel corso delle ricerche del 1985.
In primo piano, il più giovane dei veggenti,
Iakob, che aveva allora 14 anni. |
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Furono le autorità comuniste a ricorrere per prime al
giudizio della scienza. Volevano dimostrare che quei
ragazzi erano bugiardi, oppure vittime di allucinazioni.
Il primo controllo voluto dalla polizia comunista
avvenne il 27 giugno 1981, cioè dopo la terza
apparizione. Fecero esaminare i ragazzi dal dottor Ante
Vujevic, specialista in psichiatria. Il giudizio del
medico fu: “Sono perfettamente normali. Sani di corpo e
di mente”.
Il responso irritò le autorità comuniste che
ricorsero subito a una specialista di fama: il professor Mulija Dzudza, direttore dell’ospedale psichiatrico di
Mostar. Egli eseguì la sua ricerca il 29 giugno
all’interno dell’ospedale e il giudizio fu lo stesso:
<<Questi ragazzi sono sani di corpo e di mente>>.
Le
autorità comuniste lasciarono perdere i medici e
incarcerarono i veggenti. |
Nel 1983, i veggenti furono esaminati dal professor
Ludvik Stopar famoso neuropsichiatra slavo. Egli rimase
a Medjugorje due settimane ed espose i risultati delle
sue ricerche in un dossier. Il giudizio complessivo era
identico a quello dei suoi colleghi: “I ragazzi sono
normali e sani. Quando asseriscono di vedere la Madonna
e di parlare con lei, sono sinceri, non mentono, e
nessuno li suggestiona”.
Nel 1984 iniziarono le ricerche di équipe di medici,
cioè da gruppi di studiosi costituiti da specialisti in
diverse discipline mediche. La prima équipe era
costituita da quattro medici italiani: Maria Federica
Magatti, Luciano Cappello, Mario Botta, Anna Maria
Franchini. E anche il loro responso fu positivo.
Subito dopo, arrivò a Medjugorje una équipe di medici
francesi guidata dal professor Henry Joyeux
dell’Università di Montpellier, che, nel corso del 1984,
effettuò quattro sedute di ricerca, sempre con
conclusioni positive.
All’inizio del 1985, i medici italiani ripeterono le
loro analisi, ampliandole. L’équipe era guidata dal
dottor Luigi Frigerio e dal dottor Giacomo Mattalia e le
conclusioni furono sempre positive. Arrivarono poi gli
specialisti inviati dalla Conferenza episcopale slava,
quelli inviati dal Vaticano, celebri ricercatori
privati. L’ultimo controllo scientifico risale al 2005,
compiuto dal famoso neurologo francese Phillipe Loron,
che con la sua equipe composta da cinque specialisti ha
ripetuto test scientifici sui veggenti, concludendo,
come tutti gli altri ricercatori: <<I veggenti sono sani
fisicamente e mentalmente e quando dicono di vedere la
Madonna non mentono>>.
<<Noi ricercatori>>, ha spiegato anche recentemente il
dottor Mario Botta <<non possiamo dire “che cosa” vedono
i veggenti durante l’apparizione. Ma possiamo scoprire
se mentono. Con le parole, una persona può ingannare
anche un medico, uno psichiatra, ma le macchine non
possono essere ingannate. Oggi esistono apparecchiature
scientifiche sofisticatissime, e con il loro aiuto è
possibile penetrare nelle più segrete pieghe della
psiche umana e stabilire con certezza se una persona
dice la verità o mente. E tutte le ricerche eseguite sui
veggenti di Medjugorje durante le apparizioni hanno
dimostrato che non mentono>>.
Questo il risultato delle ricerche scientifiche compiute
sul campo, cioè compiute sui veggenti durante le
apparizioni. I vari giudizi negativi, che si trovano su
giornali e libri, provengono da ricercatori che non
hanno mai esaminato direttamente i veggenti.
Come ho detto, la Chiesa, usando come sempre un
atteggiamento prudentissimo, non ha ancora mai formulato
un giudizio definitivo. Ha però permesso i
pellegrinaggi, purchè siano privati. Ed ha permesso che
i pellegrinaggi possano essere accompagnati da
sacerdoti.
Sono innumerevoli i sacerdoti che si sono recati e si
recano a Medjugorje. Si è notata anche la presenza di
Vescovi e cardinali. Papa Giovanni Paolo II credeva a
quelle apparizioni e in varie occasioni espresse questa
sua convinzione.
Nel 1987, il Vaticano affidò l’esame degli eventi a una
commissione di esperti di varie nazioni, sotto la guida
del cardinale Franjo Kuharic, che però non arrivò mai a
conclusioni definitive.
Con l’elezione a Pontefice di Joseph Ratzinger, teologo
rigoroso, severo difensore dell’ortodossia della
dottrina cattolica, molti pensarono che il “caso”
Medjugorje sarebbe stato definitivamente chiuso. Anche
perché nel frattempo si erano verificate vicende poco
chiare anche a Medjugorje. Furono coinvolti religiosi
che fin dall’inizio erano testimoni storici delle
apparizioni. Alcuni furono allontanati, altri
condannati.
Nel 2009 circolavano voci di un imminente intervento
della Congregazione per la dottrina della Fede che
avrebbe sconfessato la soprannaturalità delle
apparizioni. Ma, proprio allora accadde un fatto
clamoroso. Alla fine di dicembre 2009, il cardinale di
Vienna, sua Eminenza Christoph Schönborn, decise di
andare in pellegrinaggio sui luoghi delle apparizioni. E
decise di andarvi guidando un pellegrinaggio della sua
diocesi. Il cardinale è rimasto a Medjugorje sei giorni,
ha incontrato i veggenti, ha mangiato a casa di alcuni
di loro, ha predicato in chiesa, ha celebrato la messa
dell’ultimo dell’anno, tenendo una bellissima omelia. La
sua presenza è diventata subito clamorosa. Se ne sono
interessati giornalisti, televisioni, agenzia di stampa,
e il cardinale non si è sottratto a nessuna domanda. Ha
pubblicamente dichiarato il suo entusiasmo spirituale di
poter trascorrere una settimana in un luogo così
speciale.
Il cardinale Christoph Schönborn è una colonna della
Chiesa cattolica, non solo perché arcivescovo di una
grande città come Vienna, ma perchè è uno dei più
importanti teologi. E’ stato prima allievo e poi stretto
collaboratore di Joseph Ratzinger. Attualmente, il
cardinale di Vienna è membro di vari dicasteri vaticani,
ma soprattutto è ancora membro della Congregazione per
la Dottrina della Fede, Congregazione che è deputata a
dare giudizi sull’apparizioni di Medjugorie.
La visita del cardinale di Vienna ha rovesciato la
situazione su Medjugorje. Il suo comportamento e le sue
dichiarazioni hanno chiaramente fatto capire che egli è
uno di quelli che credono all’autenticità delle
apparizioni. E, senza dubbio, è stata questa visita a
suggerire a Benedetto XVI la decisione di un nuovo esame
del “caso Medjugorje”. Nel marzo 2010. Benedetto XVI ha
ha incaricato il cardinale Camillo Ruini, già Vicario di
Roma e per anni presidente della Conferenza episcopale
italiana, di guidare una commissione internazionale
d’inchiesta, allo scopo di arrivare finalmente a una
conclusione. La Commissione, formata da una ventina di
personalità di spicco, tra le quali alcuni cardinali e
vescovi, celebri teologi, ma anche medici e psicologi
laici, è al lavoro e le conclusioni potrebbero essere
molto vicine.
Renzo Allegri |