Fratel
Ettore, il celebre religioso camilliano, che ha speso la vita per i “più poveri
dei poveri”, sarà commemorato al Meeting di Rimini con uno singolare spettacolo
di marionette, realizzato degli ospiti della sua opera, gli “ultimi tra gli
ultimi”, che, sotto la supervisione dei grandi professionisti della Compagnia
Colla, sono diventati a loro volta degli artisti.
Fratel Ettore è morto il 20 agosto di otto anni fa. Ha trascorso quasi tutta la
sua esistenza terrena a Milano, dove ha fondato l’opera “Casa Betania, per
aiutare barboni, tossicodipendenti, alcolisti, senzatetto, disperati, vagabondi,
malati terminali senza nessuno al mondo: chiunque avesse bisogno di un pezzo di
pane, di un rifugio o di conforto umano, in Fratel Ettore trovava un aiuto
sicuro. Il cardinale Martini lo aveva definito “gigante della carità”; Giovanni
Paolo II gli voleva bene, Madre Teresa di Calcutta fece un viaggio apposito a
Milano per poterlo conoscere, e il cardinale Tettamanzi volle celebrare
personalmente i suoi funerali.
Il “Meeting per l’amicizia tra i popoli”, organizzato da Comunione e
Liberazione, che, con il titolo “La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito”,
svolge in questi giorni la sua XXXIII edizione, ha voluto rendere omaggio a
questo grande apostolo della carità del nostro tempo.
L’opera di Fratel Ettore è viva più che mai, non solo a Milano, ma anche in
altre sedi in giro per l’Italia. Ora è guidata da una donna, Suor Teresa
Martino, che fu collaboratrice di Fratel Ettore. Nata in una famiglia della
ricca borghesia toscana, cresciuta senza alcuna educazione religiosa, Teresa da
giovane si era dedicata al teatro. Diplomatasi all’Accademia romana “Silvio
D’Amico”, ha debuttato nella compagnia di Paolo Stoppa e Rina Morelli, ha
recitato poi con grandi attori in teatro, alla radio, alla televisione. Ma un
giorno ha incontrato Fratel Ettore che ha “rivoluzionato” la sua vita. Teresa
Martino ha lasciato tutto per assistere “gli ultimi” nell’opera di Fratel
Ettore. E alla morte del religioso ne ha preso il posto per continuarne la sua
missione.
<<Fratel
Ettore>>, dice Suor Teresa <<raccoglieva dalla strada coloro che, per varie
ragioni, non avevano più alcuna speranza, e donava loro dignità offrendo un
luogo dove vivere e poter sentirsi di nuovo delle persone. Io, in ricordo della
mia passione per il teatro, ho voluto tentare di aggiungere, per queste persone,
anche una certa “professionalità artistica”. E sembra che l’iniziativa stia
portando buoni frutti>>.
<<In che consiste questa sua iniziativa?
<<Un giorno dissi a Fratel Ettore che mi sarebbe piaciuto realizzare un teatro
con i suoi poveri. Sorridendo, mi rispose: “Tanto, qui da noi è già tutto una
commedia”. Ma l’idea gli piacque. Il teatro è, secondo me, un posto dove le
persone che, per varie ragioni, hanno toccato il fondo della disperazione e si
sentono sconfitte dalla vita, sul tipo di quelle che sono ospitate nei nostri
rifugi di “Casa Betania, possono sperimentarsi, imparare, magari ritrovare
fiducia in loro stesse e avere delle soddisfazioni. Fratel Ettore diceva che tra
i poveri si trovano tutti i generi teatrali: dal grottesco al tragico, dalla
commedia al dramma.
<<Quell’idea
non l’ho mai abbandonata e, poco a poco, sono riuscita a concretizzarla. Nei
sotterranei della nostra sede, qui a Seveso, vi è un salone grandissimo, e lo
abbiamo fatto diventare un teatro. Si chiama “Teatro della Misericordia”. Alcuni
amici ci hanno aiutato ad arredarlo come si conviene, in particolare la
compagnia di Gluaco Mauri e Roberto Sturno. Abbiamo già allestito degli
spettacoli, coinvolgendo anche attori professionisti che ci sono vicini e fanno
volontariato con i poveri. E i nostri assistiti, cioè i più poveri dei poveri,
si impegnano ad esprimere il loro talento comunicativo e, in questo modo,
possono sentirsi anche loro importanti.
<<Ultimamente, abbiamo allargato questa nostra “attività” teatrale, aggiungendo
un settore nuovo, con il quale debuttiamo proprio al Meeting di Rimini il 23 e
il 24 agosto>>.
Di che si tratta?
<<Per rendere omaggio al nostro fondatore, Fratel Ettore, abbiamo allestito uno
spettacolo di marionette che racconta i primi tempi della sua attività per i
poveri.
<<Questa nuova iniziativa è nata due anni fa. Sempre cercando nuove forme per
ricordare e commemorare Fratel Ettore, mi sono per caso imbattuta nella celebre
Compagnia marionettistica Carlo Colla e Figli, che portava un suo spettacolo al
teatro di Saronno. Questa compagnia vanta 300 anni di storia, è la più antica
compagnia di teatro d’Europa.
Ho pensato subito che lo strumento
del teatro delle marionette, così umile, artigianale,
pieno di poesia e di colore, poteva essere molto adatto
per raccontare le gesta di Fratel Ettore e dei suoi
amici. Telefonai ai Colla, ma mentre lo facevo dicevo a
tra me: “"Chissà se capiranno i nostri desideri.
Pazienza, tutt'al più si negheranno...". Invece, nacque
una immediata intesa con Eugenio Monti Colla, ultimo
erede della celebre famiglia, e i suoi artisti. Fummo
invitati a vedere un loro spettacolo e tutti ne restammo
affascinati, dai bambini dei nostri Volontari fin al più
anziano dei nostri Ospiti. I Colla capirono subito lo
spirito del nostro lavoro e risposero con una generosità
meravigliosa. In questi due anni ci hanno seguito in
continuazione. Ora andavamo noi da loro ora venivano
loro da noi. Ci hanno aiutati a costruire un teatrino in
legno, un teatrino proprio professionale. Franco
Citterio, della Compagnia Colla, ha scolpito le nostre
marionette. I suoi colleghi hanno addestrato una
compagnia di artisti, costituita da alcuni dei nostri
ospiti, che hanno rivelato delle doti artistiche
straordinarie.
<<Ai
Colla si è aggiunto anche un altro giovane artista,
Emanuele Fant, scrittore, drammaturgo, regista, uno
straordinario poliedrico talento. Conosce bene Fratel
Ettore, perché, da piccolo scout, veniva qui, a Casa
Betania, a fare volontariato. Poi, grandicello, è
tornato per un percorso di preghiera e di servizio ai
poveri. Ora, aiutandoci con la sua esperienza
professionale, è stato strumento della Provvidenza per
rendere possibile questo progetto di apostolato e di
valorizzazione dei nostri Poveri.
<<Lo spettacolo è pronto. Personaggi di questo
spettacolo, che racconta i primi tempi dell’opera, sono
Fratel Ettore, Sabatino ed Enrica: suoi primi
collaboratori entrambi morti in concetto di santità. Di
Sabatino, già Servo di Dio e con il processo diocesano
di beatificazione già in corso, quest'anno ricorre il
trentesimo dalla morte. La nostra compagnia di artisti è
costituita da Viorel, Abdul, Vittoria, Emilio, Vittorio,
Romeo e due super papà: il papà di Emanuele Fant, Nando,
e il papà di sorella Ester, Domenico. Abbiamo già fatto
la prova generale. Il risultato sembra ottimo. Eugenio
Molti Colla, che durante questi anni di lavoro non ci ha
fatto mancare i preziosi consigli, ci ha dato un
incredibile incoraggiamento: "Siete più bravi di tante
compagnie che si dicono professioniste! Il vostro
spettacolo è bellissimo, non mi sarei mai aspettato
questi risultati!". Piero Corbella, amministratore ed
organizzatore della Compagnia Colla, ci ha messo nel
cartellone di una loro rassegna, così che il 3 maggio
2013 debutteremo anche a Milano nel loro teatro. La
nostra soddisfazione è alle stelle. Speriamo che a
Rimini tutto vada per il meglio>>.
Renzo Allegri |